A 80 anni dalla morte di don Fiore Meneguzzo

PISA — Doppia commemorazione per l'80esimo anniversario dell'eccidio di Mulina di Stazzema, nel quale vennero uccisi don Fiore Meneguzzo e i suoi familiari. Nei giorni scorsi, infatti, il sacerdote è stato ricordato prima con una messa di suffragio, celebrata da don Andrea Antonelli nel cimitero suburbano; poi, con la cerimonia in via Beccaria, davanti alla lapide collocata nel 2020 dall’amministrazione comunale sulla facciata del condominio dove il sacerdote e la sua famiglia abitavano durante gli anni dei suoi studi in seminario.

"Don Fiore fu ucciso per essere rimasto con il suo gregge come tutti gli altri sacerdoti uccisi durante la guerra, che avevano obbedito alle disposizioni ecclesiastiche di stare sempre con la popolazione - ha ricordato l'arcivescovo monsignor Giovanni Paolo Benotto - quando tutti scappavano, i preti rimanevano accanto al popolo".

"Ringrazio Giuseppe Vezzoni, la cui meritoria opera di ricerca ha portato alla scoperta di questa strage - ha sottolineato il vicesindaco Raffaele Latrofa - Pisa da 10 anni, sta mantenendo fede al patto di amicizia sottoscritto nel nome di don Fiore con i Comuni di Stazzema, Cascina, Castel Tesino, Domodossola e Pescaglia”.

Don Fiore Menguzzo e i suoi familiari, infatti, furono trucidati a Mulina di Stazzema dalle SS tedesche, tra le prime vittime delle centinaia che il sabato mattina del 12 Agosto 1944 composero il sacrificio immane di quella che in tutta Italia è conosciuta come la strage di Sant'Anna di Stazzema. Il sacrificio del prete e dei suoi familiari era stato totalmente dimenticato dalle istituzioni fino all’11 Agosto 1991, giorno in cui si tenne la prima commemorazione ufficiale, e soltanto il 15 Novembre 1999 gli fu conferita la medaglia d’oro al merito civile.

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