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Attualità giovedì 23 gennaio 2025 ore 14:30

Animali marini e nuoto, lo studio di Unipi

Una strategia comune per risparmiare energia e ridurre i rischi di collisioni: la scoperta pubblicata sulla rivista scientifica Pnas



PISA — Nuotare appena sotto la superficie per risparmiare energia: è questo il segreto degli animali marini che percorrono grandi distanze. Una strategia che accomuna specie diverse come tartarughe marine, pinguini e balene, rivelata da uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences USA). Tra i partner della ricerca figurano i professori Paolo Luschi e Paolo Casale del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

“Molte specie semiacquatiche, compreso l’uomo, spesso nuotano nell’interfaccia aria-acqua, generando onde superficiali che comportano un notevole dispendio di energia,” spiega Luschi. “Gli animali marini, invece, hanno sviluppato una strategia più efficiente: nuotano a una profondità pari a circa tre volte il diametro del loro corpo, riducendo così al minimo lo spreco energetico. È un comportamento simile a quello dei nuotatori che, dopo la partenza, rimangono sott’acqua il più a lungo possibile prima di emergere.”

La ricerca si basa su dati raccolti da profondimetri applicati a tartarughe marine e pinguini, integrati con informazioni scientifiche esistenti sulle balene. Lo studio ha rivelato che, indipendentemente dalle dimensioni corporee, che variano da 50 centimetri a 20 metri, gli animali seguono questa regola generale. Tuttavia, Luschi precisa che in alcuni casi altri fattori, come la ricerca di prede, possono influenzare la profondità di nuoto.

L’Università di Pisa ha avuto un ruolo cruciale nello studio, fornendo dati specifici sulle tartarughe Caretta caretta nidificanti in Turchia. “Ottenere dati di questo tipo non è semplice,” spiega Casale. “Richiedono procedure sperimentali avanzate per recuperare gli strumenti applicati sugli animali in libertà, perché le informazioni sono troppo dettagliate per essere trasmesse via satellite.”

L’importanza della scoperta va oltre l’efficienza energetica: “Comprendere meglio il comportamento di nuoto degli animali marini ha importanti implicazioni per la loro conservazione,” aggiunge Luschi. “Riducendo il tempo trascorso in superficie, si diminuiscono le collisioni con imbarcazioni e le catture accidentali durante la pesca.”


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