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Attualità venerdì 15 febbraio 2019 ore 14:31

"Basta aerei sulla città"

Un coordinamento di cittadini ha raccolto oltre 1500 firme contro l'inquinamento acustico dovuto alle attuali rotte di decollo dall'aeroporto Galilei



PISA — Sono esattamente 1559 le firme raccolte porta a porta in poche settimane, che rappresentano persone che risiedono, lavorano o studiano a Pisa o nel Comune di San Giuliano Terme e che hanno aderito alla petizione organizzata dal Coordinamento di cittadini “No aerei sulla città”. Un’iniziativa che solleva il problema dell’inquinamento acustico generato dall’aeroporto Galilei che riguardaprevalentemente i quartieri sulla rotta di decollo (San Marco, Sant’Ermete, La Cella, Le Piagge, Cisanello, Pisanova e Ghezzano), in cui vivono circa 15mila cittadini e che ospitano decine di scuole, parchi e altri luoghi di vita sociale. 

Il testo della petizione, indirizzata ai sindaci di Pisa e di San Giuliano Terme, ad ENAC e, per conoscenza, a Toscana Aeroporti, Regione Toscana, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 46ma Aerobrigata, Azienda Asl Toscana Nord Ovest, ARPAT e Prefetto di Pisa, chiede che “si ponga fine ai sorvoli sulla città e che decolli e atterraggi avvengano sul lato mare”. Chiede inoltre che venga finalmente reso pubblico il Piano di contenimento e abbattimento del rumore che la società di gestione del Galilei avrebbe dovuto presentare nel 2015, e che siano resi pubblici i dati relativi al traffico aereo civile, alle quote di sorvolo e al rumore prodotto.

“Riteniamo che l’aeroporto Galilei sia una risorsa importante per il territorio – affermano i rappresentanti del Coordinamento – ma si tratta di una struttura inglobata nel tessuto urbano, che causa un rilevante inquinamento acustico e che pertanto va gestita in maniera sostenibile per l’ambiente e per tutti coloro che risiedono, lavorano e studiano a Pisa e nel Comune di San Giuliano Terme”.

“L’altissimo numero di firme raccolte in poco tempo dimostra come il problema del rumore provocato dal sorvolo degli aerei sulla città sia molto sentito – continuano – . Al di là del disturbo percepito esiste ormai una vasta letteratura scientifica internazionale che raccoglie le evidenze epidemiologiche delle conseguenze che l’esposizione al rumore aereo ha su vari aspetti della salute: dalle malattie cardiovascolari ai disturbi del sonno e dell’umore, ai disturbi delle capacità cognitive e dell’apprendimento dei bambini con ripercussioni anche sul rendimento scolastico”.

Il traffico civile dell’aeroporto Galilei si aggira sui 42mila voli/anno. Una frazione consistente dei decolli (con punte del 70%) avviene in direzione della città, a partire dalle 6 fino alle 23.

Le misure adottate finora (la costruzione del nuovo raccordo con allungamento della pista di 300 metri, la prescrizione di una procedura di decollo più ripido, quella di evitare il decollo verso la città tra le 22 e le 23) si sono rivelate vane e spesso inattuate. In una recente relazione, relativa ai dati del 2017, Arpat ha certificato nuovamente che “esiste ancora un’ampia zona della città di Pisa (…) dove è superato il limite di 60 dB(A) dell’indice LVA valido all’esterno dell’intorno aeroportuale”.

Il coordinamento ritiene che la richiesta avanzata nella petizione, ovvero che gli aerei in decollo e in atterraggio non sorvolino la città a meno che ciò non sia reso indispensabile da particolari condizioni meteo (come venti di libeccio o tramontana, peraltro poco frequenti), sia l’unica soluzione soddisfacente per tutelare la salute e la qualità della vita dei cittadini riducendo anche l’inquinamento acustico e chimico legato al passaggio degli aeromobili, e il rischio incidenti.

Il coordinamentoda anni porta avanti iniziative (nell’ottobre 2017 fu presentata una prima petizione che raccolse 507 adesioni) per sensibilizzare la popolazione, le istituzioni e gli enti competenti in merito al disagio e ai danni alla salute causatia migliaia di residenti e lavoratori di alcuni quartieri di Pisae San Giuliano Terme dal rumore degli aerei in decollo dall’aeroporto Galilei.


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