Cronaca lunedì 29 gennaio 2024 ore 18:00
Bonus facciate per lavori mai eseguiti, maxisequestro
I condomini avrebbero pagato parte degli importi per le ristrutturazioni senza però vedere completati i lavori. Sequestrati 375mila euro
PISA — False dichiarazioni per attestare l’esecuzione di lavori edili in realtà mai eseguiti oppure eseguiti per importi nettamente inferiori. E' accaduto in provincia di Pisa dove, a seguito di accertamenti e sopralluoghi, la guardia di finanza ha denunciato una persona per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, dando esecuzione al sequestro preventivo disposto dal Gip di oltre 375mila euro di contributi indebiti sotto forma di crediti d’imposta relativi ai bonus facciate e ristrutturazioni edilizie.
L’attività, spiegano le fiamme gialle, ha tratto origine da una attività investigativa sulla spettanza dei bonus in materia edilizia previsti dal decreto rilancio. Le successive indagini avrebbero poi consentito di smantellare un sistema che, secondo gli accertamenti dei finanzieri, si sarebbe basato sull’emissione, da parte di una società attiva nel settore della compravendita di beni immobili, di un numero consistente di false dichiarazioni, volte ad attestare l’esecuzione di lavori edili in vari condomini in provincia di Pisa, in prevalenza per il cosiddetto Bonus facciate; lavori in realtà mai eseguiti oppure eseguiti per importi nettamente inferiori.
I finanzieri hanno passato a setaccio la documentazione contrattuale e fatto specifici sopralluoghi su tutto il territorio pisano, dove erano ubicati i numerosi cantieri.
All’esito dei sopralluoghi, i militari hanno constatato la mancata esecuzione dei lavori nella quasi totalità degli edifici, dove spesso mancavano anche ponteggi, addetti ai lavori e la cartellonistica prevista dalla legge.
"I malcapitati condomini - si legge in una nota della guardia di finanza- non solo hanno assistito alla mancata esecuzione dei lavori, ma hanno anche versato all’impresa una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo per l’effettuazione della ristrutturazione".
Grazie all’emissione di fatture con sconto del 90%, la società avrebbe conseguito ingenti contributi indebiti sotto forma di crediti d’imposta, senza mai effettuare i corrispondenti lavori.
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