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Attualità venerdì 14 novembre 2025 ore 08:40

Carmignani occupato dai precari della ricerca

Foto di: Exploit Pisa

Due giorni di protesta nel polo universitario contro i tagli e la precarietà. Quindi, il corteo per lo sciopero studentesco che parte da piazza Dante



PISA — Il polo Carmignani, in piazza dei Cavalieri, è stato occupato da studenti e ricercatori precari per protestare contro i tagli sulle Università.

A rivendicare e organizzare la protesta, che si concluderà nella giornata di oggi, venerdì 14 Novembre, con il corteo per lo sciopero studentesco in piazza Dante, è il coordinamento Exploit Pisa. "A seguito di una partecipatissima assemblea di Ateneo sui tagli e sul precariato, occupiamo il polo Carmignani - hanno scritto in una nota - non possiamo rimanere in silenzio mentre il Governo taglia 132 milioni all’Università. Le tasse da pagare aumentano, le infrastrutture peggiorano, i poli chiudono prima e la qualità degli insegnamenti e dei corsi si abbassa".

"Come se non bastasse, nei prossimi mesi decine di migliaia di ricercatori precari perderanno il lavoro - hanno aggiunto - le proposte del Governo, dall’inserimento di rappresentanti del Ministero nei Consigli di amministrazione, e il parallelo indebolimento di tutte le altre categorie rappresentate, tra cui quelle studentesche, alla nomina del presidente dell’Anvur da parte del Ministero, sono sempre più preoccupanti".

L'obiettivo, secondo gli studenti e i ricercatori precari che animano la protesta, è quello di rendere gli Atenei più controllabili dai vertici politici- "In tutto ciò da un lato il DdL Gasparri minaccia chi nelle Università e nelle scuole critica lo Stato di Israele e il genocidio in atto; dall’altro la ricerca viene strumentalizzata per la militarizzazione della società - hanno proseguito - l'Università è sotto attacco. Quella che stanno definendo sottofinanziata, precaria, complice con il riarmo bellico e il genocidio in Palestina, non è la nostra Università".

"Noi ce la riprendiamo, dandoci il tempo, lo spazio e la possibilità di immaginarla diversa. Riprendiamo in mano la nostra educazione - hanno concluso - l'Università sarà aperta e viva, nostra. Verso lo sciopero studentesco del 14 Novembre (oggi, ndr) e lo sciopero generale del 28 Novembre: blocchiamo tutto".


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