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Cronaca giovedì 11 settembre 2025 ore 08:30

Due mamme riconosciute dopo 9 anni

La Corte Costituzionale le ha dichiarate entrambe genitori del figlio nato a Pontedera nel 2016. Ma ora devono pagare 14mila euro di spese legali



PISA — Nove anni di battaglie, carte bollate, udienze e sentenze. Alla fine, la Corte Costituzionale ha messo un punto fermo: entrambe le mamme sono genitori a tutti gli effetti. Ma il lieto fine ha un prezzo.

La vicenda riguarda una coppia di donne e il figlio nato nel 2016 a Pontedera, Giulia Garofalo Geymonat e Denise Rinehart. Un lungo iter giudiziario che ha visto coinvolti diversi gradi di giudizio, con passaggi fondamentali: una prima vittoria alla Corte d’Appello di Firenze nel 2022, poi il ricorso in Cassazione, infine il pronunciamento della Consulta a Maggio, che ha riconosciuto il diritto dei figli di coppie omosessuali di avere entrambi i genitori legalmente riconosciuti.

"Nel Maggio 2025, la Corte Costituzionale italiana ha finalmente riconosciuto il diritto di nostro figlio ad avere entrambe le sue madri legalmente riconosciute — dopo nove lunghi anni di battaglie legali. Ma invece di poter festeggiare liberamente, ci troviamo ora davanti a un conto shock di 14.000 euro da parte della Corte di Cassazione per pagare gli avvocati dello Stato — gli stessi che hanno combattuto contro la nostra famiglia con argomentazioni oggi dichiarate incostituzionali. Stiamo chiedendo la vostra solidarietà per aiutarci a coprire questi costi ingiusti, affinché la nostra vittoria rappresenti davvero giustizia, e non una punizione", si legge nella testimonianza pubblicata sulla piattaforma GoFundMe

Ma accanto alla conquista c'è il conto da pagare: una fattura da 14mila euro emessa dalla Corte di Cassazione per le spese legali, comprese quelle degli avvocati dello Stato. 

Dopo anni in cui solo una delle due donne era riconosciuta come genitore, adesso anche la madre biologica che non aveva partorito è stata inserita negli atti ufficiali. 

Anche Alessandra Nardini, consigliera regionale, ha commentato l'accaduto, "Il mio pensiero va a Giulia e Denise, due mamme di Pontedera che, dopo nove anni di battaglie legali, carte bollate e udienze, si sono viste riconosciute quello che per l'amore era già chiarissimo: sono entrambe madri di loro figlio, nato nel 2016. Ancora una volta è stata la Corte costituzionale a sanare un vuoto legislativo intollerabile, che calpesta affetti, relazioni, diritti. È inaccettabile che nel 2025 le famiglie arcobaleno debbano spendere soldi, tempo e tante sofferenze per vedere riconosciuta l'uguaglianza di diritti. In questa storia a lieto fine c'è anche una grande ingiustizia: Giulia e Denise dovranno pagare 14 mila euro di spese legali, nonostante abbiano ragione! Voglio unirmi anch'io all'invito a dare una mano e a donare tramite la campagna di raccolta fondi che le due donne hanno aperto sul sito gofundme. Serve una legge e serve sconfiggere questa destra nemica dei diritti, ossessionata dal gender, che fa crociate continue contro le persone LGBTQIA+ e le famiglie arcobaleno". 


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