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Attualità venerdì 28 luglio 2023 ore 16:26

Gonfalone d'argento a due professori universitari

L'onorificenza assegnata a Paolo Ferragina e Giovanni Manzini, primi italiani ad aver vinto il Paris Kanellakis Theory and Practice Award



PISA — Prima il prestigioso premio internazionale per l’informatica Paris Kanellakis Theory and Practice Award, ora il più alto riconoscimento del Consiglio regionale. Paolo Ferragina e Giovanni Manzini, docenti dell'università di Pisa, hanno ricevuto il Gonfalone d'argento, consegnatogli dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. La cerimonia si è svolta nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, a Firenze. Tra i presenti  anche il prorettore dell'università di Pisa Giuseppe Iannaccone e il direttore della Fondazione TechCare e direttore del Festival della Robotica Mauro Ferrari.

 “Quello di oggi  - ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo- è un premio a tutta la scuola dell’informatica pisana, al nostro sistema della ricerca che è fondamentale per vincere le sfide del futuro. Quando con Toscana 2050 ci immaginiamo le traiettorie di futuro desiderabile, io penso proprio al lavoro che hanno fatto Ferragina e Manzini, che proprio a Pisa sono stati in grado di anticipare il futuro".

Professori di Algoritmi al dipartimento di informatica dell’Università di Pisa, Ferragina e Manzini sono stati i primi italiani (e i quarti in Europa) a vincere il Paris Kanellakis Theory and Practice Award, istituito nel 1996 dalla Association for Computing Machinery e tra i più prestigiosi nel campo dell'informatica. "Hanno vinto questo premio per aver ideato l’FM-Index, Fm dalle loro iniziali; si tratta - ha spiegato Mazzeo- di un indice compresso, che supporta ricerche veloci nel testo usando uno spazio molto più piccolo, e prima di loro si pensava non fosse possibile fare una cosa del genere; per questo viene usato per i big data, ma soprattutto per la genomica, un’innovazione, come capite, straordinaria non solo nel campo delle campo delle strutture di dati compressi ma con tantissime applicazioni pratiche”.

Fm-index si affianca così ai primati raggiunti dall'Università di Pisa e da Pisa nel settore dell’informatica: basti pensare alla Calcolatrice Elettronica Pisana di metà anni Cinquanta del secolo scorso, al primo corso di laurea italiano in Informatica, o al primo collegamento alla rete Internet in Italia. “Ferragina e Manzini sono il presente e il futuro di questa storia, che noi Istituzioni abbiamo il compito di valorizzare e sostenere sempre di più – ha sottolineato -. Ma c’è un altro aspetto che vorrei sottolineare, nessuno dei due è pisano, nessuno dei due è toscano, ma entrambi si sono formati a Pisa, dove hanno trovato un ambiente stimolante in grado di far fiorire il loro talento e hanno poi scelto di vivere in Toscana: questa è la storia di tanti ragazzi, compresa la mia, che grazie alle nostre università, al nostro sistema di diritto allo studio e ai nostri centri di ricerca d’eccellenza, vengono nella nostra regione per formarsi e spesso restano. Noi dobbiamo essere orgogliosi di questo, la Toscana deve e può diventare un hub dell’innovazione – ha concluso Mazzeo – L’hi-tech genera occupazione anche futura, sviluppo, vitalità culturale, ma anche più opportunità, servizi e diritti per tutte e tutti. Ed è questo il modello di Toscana che vogliamo, il futuro desiderabile di Toscana 2050”.

Una Toscana che ha accolto i premiati, come hanno tenuto a sottolineare, ricevendo con commozione il Gonfalone d’argento. “Vivo in Toscana da quando ho 19 anni e posso dire che la qualità della vita è tra le più alte – ha affermato Manzini – ho ricevuto molto da questa regione e, grazie a questo riconoscimento, ho in qualche modo la conferma che sto anch’io restituendo qualcosa alla comunità che mi ha accolto”.

“In fondo siamo due migranti della conoscenza – ha ribadito Ferragina – e se per noi Pisa è stata l’Università delle opportunità, noi abbiamo il compito di incoraggiare i giovani che intendano intraprendere questi percorsi di ricerca, credendo nei loro sogni e al tempo stesso stando con i piedi saldi a terra”.


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