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Attualità venerdì 29 giugno 2018 ore 11:28

"Gli assistenti sociali supportino gli sfrattati"

Rispetto ad un possibile cambiamento della Società della Salute, entra nel dibattito l'Unione Inquilini che chiede attenzione sul fronte sfratti



PISA — "Uno dei primi argomenti che è stato trattato dal nuovo Sindaco di Pisa e dalla sua coalizione è quello della Società della Salute", dice il segretario dell'Unione Inquilini Claudio Lazzeri.

"Come Unione Inquilini abbiamo sempre sollevato alcune problematiche per le quali ci siamo battuti da anni: l’esclusione dei Sindacati degli Inquilini dalle commissioni d’emergenza, la difficoltà con la quale le persone sotto sfratto riescono a rapportarsi con gli assistenti sociali, la gestione delle emergenze con i B&B invece che con gli alloggi pubblici (con un notevole aggravio di spesa…) e la difficoltà di rapportarsi con i responsabili per la gestione delle emergenze.

Per comprendere meglio come operano i servizi sociali in materia di emergenza abitativa vi faccio l’esempio di Paolo che, lunedi prossimo, avrà il terzo accesso dell’Ufficiale Giudiziario, probabilmente con la forza pubblica, e che da giorni si sta sbattendo per riuscire ad avere un colloquio con l’assistente sociale che, non si sa bene il perché, è latitante. Paolo ha un lavoro ed un figlio a carico. Per tutta una serie di problemi che non elencherò non riesce più a pagare l’affitto e, per questo motivo, gli è stato notificato uno sfratto per morosità. Paolo lavora e paga le tasse, ma ad oggi – nonostante i suoi viaggi a vuoto in via Saragat - nessuno gli ha dato una risposta per una soluzione abitativa".

"Come Paolo - continua Lazzeri - altre famiglie sono sottoposte quotidianamente ad un enorme stress psicologico a seguito del procedimento di sfratto che, spesso, conclude con la divisione del nucleo familiare (donna e bambini in B&B e uomo fuori…).

Per quale motivo devono esserci quasi 200 alloggi di proprietà pubblica sfitti e le emergenze devono essere risolte con una spesa che per un nucleo familiare di tre/quattro persone si aggira sui 1000 euro al mese? Perché non utilizzare questi soldi pubblici nel ripristino di alcuni alloggi comunali al fine di tamponare la situazione emergenziale del nucleo familiare sotto sfratto?

Bene, anche noi crediamo che i Servizi Sociali debbano essere migliorati e che debba essere individuata una voce di bilancio per ripristinare gli alloggi comunali vuoti da assegnare mediante graduatoria e in casi di emergenza. In quest’ottica deve esserci un cambiamento, chi si trova in difficoltà deve essere assistito come si deve, gli assistenti sociali devono ritornare a supportare gli sfrattati e non lasciarli alla mercé di loro stessi aspettando che si presentino nell’atrio con le valige senza sapere dove saranno collocati."

"Tutto questo, naturalmente, senza discriminazione - conclude Lazzeri  -Perché, contrariamente a quanto viene detto, le case ci sono per tutti!"


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