Attualità martedì 07 luglio 2020 ore 14:50
Lopalco fuga i dubbi: "Il coronavirus non si è indebolito"
L'epidemiologo spiega il concetto di 'debolmente positivo': "Si riferisce alla carica virale dei contagiati. Ma il SarsCov2 non è affatto indebolito"
PISA — L'epidemiologo pisano Pierluigi Lopalco, capo della taskforce pugliese per l'emergenza Coronavirus, ha pubblicato sulla sua pagina Fb la foto di un ceppo del virus isolato in un paziente infettato diversi mesi fa ma che risulta ancora positivo ai tamponi.
Lopalco è intervenuto per chiarire alcuni concetti relativi al Coronavirus, in primis il concetto di "Debolmente positivo".
"E' evidente dal dibattito che si è generato nelle ultime settimane che concetti come contagiosità, virulenza, carica virale, espressività clinica, ecc. non siano proprio chiarissimi al lettore - ha esordito l'epidemiologo - Una delle frasi magiche molto utilizzate negli ultimi giorni è che molti casi riportati alla sorveglianza Covid-19 si riferiscono a pazienti "debolmente positivi. Di che si tratta? Il virus si è indebolito? E' meno aggressivo?".
Precisiamo che per carica virale si intende il conteggio, eseguito in laboratorio, del numero di particelle virali in un campione biologico, ad esempio il tampone nasofaringeo di una persone contagiata dal Covid-19.
"L'immagine che vi mostro (per concessione del dottor Antonio Fasanella, virologo Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, con all'attivo decine di isolamenti di SARS-CoV-2) si riferisce all'effetto osservato in vitro su un tappeto di cellule da parte di un ceppo di coronavirus isolato da un paziente più che debolmente positivo. Si tratta di un paziente che ha contratto l'infezione mesi fa e che, a controlli ripetuti, alterna ancora oggi tamponi negativi a tamponi debolmente positivi".
"L'immagine non ha bisogno di commento neanche per un non addetto ai lavori: l'effetto distruttivo del virus sul tappeto cellulare è evidentissimo. Il virus dunque si è indebolito? Certamente no".
"L'aggettivo "debole" - ha chiarito Lopalco - si riferisce alla carica virale che questi pazienti esprimono. Cioè hanno una debole carica virale. I casi "debolmente positivi" sono contagiosi? Non lo sappiamo. Certamente hanno particelle virali con capacità replicativa nel naso-faringe. Non è escluso che siano anche questi pazienti a mantenere attivo un certo reservoir virale anche in assenza di casi clinici manifesti".
L'epidemiologo ha concluso spiegando che "dobbiamo continuare ad osservare il comportamento del SARS-CoV-2 e la sua capacità di interazione ed adattamento all'ospite. Nel frattempo le regole devono essere sempre le stesse: vigilanza da parte delle autorità sanitarie e prudenza da parte dei cittadini. Perché credo che a nessuno farebbe piacere trovarsi nei polmoni un virus debolmente positivo come quello in figura".
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