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Politica domenica 30 marzo 2025 ore 14:30
Sanzioni e debiti, "la città paga cara"

La Città delle Persone, "Barriere non rimosse, concorrenza violata e ordinanze bocciate, migliaia di euro di spese per errori dell’amministrazione"
PISA — Arrivano i conti delle scelte (o delle mancate scelte) della giunta Conti, secondo la Città delle Persone. Nella seduta del Consiglio comunale di lunedì, tra i punti all’ordine del giorno, sono stati discussi diversi debiti fuori bilancio che il Comune sarà costretto a pagare. Le cause? Secondo i consiglieri de La città delle persone, Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, si tratta di “sanzioni per cattiva amministrazione, soldi pubblici con cui i pisani pagheranno azioni sbagliate o mancanza di azioni adeguate”.
Il primo caso riguarda la controversa ordinanza anti-asporto in Piazza La Pera, già annullata dal Tar per "irragionevolezza" e "sproporzione". Il Comune, ora, dovrà risarcire gli esercenti che ne hanno subito le conseguenze. Poi c’è la sentenza del Tribunale di Firenze, che condanna l’amministrazione per non aver programmato un piano pluriennale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Una causa che parte dalla denuncia di una cittadina disabile che, nel 2023, ha chiesto inutilmente l’accessibilità alla spiaggia di Tirrenia. La mancata risposta e l’inerzia dell’ente sono costate care.
Infine, un altro fronte aperto: la vicenda dei bus nell’area dell’aeroporto. Una sentenza, comunicata al Consiglio con un anno di ritardo, ha sancito che "il Comune ha violato le norme sulla concorrenza", assegnando in maniera esclusiva il servizio a una sola azienda, senza un regolare bando. “Una questione su cui – osservano i consiglieri – non ci è stato riferito alcun intervento correttivo in tutto questo tempo”.
“La sostanza – concludono Martinelli, Gionfriddo e Lacroce – è che tutte queste vicende comportano spreco di risorse pubbliche che dovranno sanare la mancanza di trasparenza, i ritardi di intervento e le cattive scelte di questa amministrazione”. Un costo che, ancora una volta, ricade sulle spalle dei cittadini.
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