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Attualità giovedì 17 aprile 2025 ore 07:30
“Souvenir”, il nuovo libro di Giulia Cecchi
Esordio individuale per la giovane autrice pisana: una raccolta di pensieri e riflessioni per ritrovare sé stessi nei dettagli
PISA — Una raccolta di attimi, sensazioni e riflessioni che si fanno parole per restare nel tempo. È questo lo spirito con cui Giulia Cecchi, pisana, ha deciso di firmare la sua prima pubblicazione individuale. Il libro si intitola “Souvenir” ed è stato pubblicato nei giorni scorsi dal Gruppo Albatros Il Filo. Una trentina di testi brevi, nati dalla vita quotidiana e da un’esigenza interiore, diventano un invito per il lettore a rallentare, osservare, ricordare.
"Piccoli frammenti di vita che ho deciso di fermare nel tempo – ha raccontato l’autrice – in cui non c’è mai solo la mia dimensione personale, ma dove ciascuno può sentirsi coinvolto, stabilire una connessione, identificarsi in un’emozione e trovare così il proprio “souvenir” tra le righe".
Volto noto in città come responsabile comunicazione e marketing di un’importante azienda pisana del settore chimico e vicepresidente del Gruppo Giovani dell’Unione industriale, Cecchi torna alla scrittura in un 2024 che definisce "di grandi cambiamenti personali". La passione, però, nasce molto prima, con esperienze in raccolte collettive come il romanzo “Sulle spallette alle nove”, uscito nel 2014.
Oggi, a distanza di dieci anni, prende forma un libro tutto suo. "È nato quasi per caso – spiega – grazie all’insistenza di amici e conoscenti che dopo aver letto questi testi mi hanno spinta a raccoglierli e pubblicarli. Pensieri veloci, intensi, scritti uno dopo l’altro nei ritagli di tempo".
“Souvenir” si presenta come un viaggio nell’intimità che non è mai chiusura, ma apertura. Ogni pensiero diventa spazio per il lettore, occasione per riconoscersi, per ascoltare il “non detto”, per trovare tra le righe il proprio ricordo. Il libro è già disponibile nelle librerie e negli store digitali. Un’opera che, nelle intenzioni dell’autrice, è prima di tutto "un invito a prendersi del tempo e dello spazio, per sé e per ciò che ci attraversa ogni giorno. Perché i souvenir non sono solo oggetti, ma tutto ciò che vale la pena portare con noi nel tempo".
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