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Attualità martedì 28 gennaio 2025 ore 12:30

Unipi e la lotta al virus respiratorio sinciziale

Uno studio internazionale rivela l’impatto su famiglie e sanità. La professoressa Caterina Rizzo sottolinea l’importanza della prevenzione



PISA — Il virus respiratorio sinciziale (Rsv), una delle principali cause di bronchiolite e polmonite nei bambini sotto i cinque anni, è al centro di una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet Respiratory Medicine. L’Università di Pisa ha partecipato come partner allo studio, che ha analizzato l’impatto del virus su famiglie e sistemi sanitari in cinque paesi europei: Italia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.

La ricerca, condotta tra il 2021 e il 2023 su oltre 3.400 bambini, ha evidenziato che quasi un terzo delle infezioni respiratorie acute nei bambini in età prescolare è legato all’Rsv. La durata media della malattia è stata di circa 12 giorni, causando assenze scolastiche per il 70% dei bambini e giorni di lavoro persi per il 45% dei genitori.

In Italia, il tasso di positività all’Rsv è stato del 42,6%, il più alto tra i paesi coinvolti. I bambini italiani Rsv-positivi hanno ricevuto in media tre visite in assistenza primaria, e il 76,8% è stato trattato con farmaci, soprattutto broncodilatatori e antibiotici, un dato superiore rispetto a quello del Regno Unito. Anche per i genitori italiani il peso sociale è stato significativo: il 45,7% si è dovuto assentare dal lavoro, con una media di 4,1 giorni persi.

“I risultati mettono in luce la necessità di migliorare la prevenzione per alleviare il carico sulle famiglie e sui sistemi sanitari, soprattutto nel periodo invernale in cui il virus circola di più”, sottolinea la professoressa Caterina Rizzo, docente di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Pisa.

Negli ultimi anni, in Europa sono stati approvati nuovi strumenti per combattere l’Rsv tra cui un anticorpo monoclonale per immunizzare i neonati e un vaccino somministrabile durante la gravidanza. “Si tratta di misure che possono avere un impatto positivo non solo sulla salute dei bambini, ma anche sull’organizzazione complessiva delle cure primarie”, aggiunge Rizzo, punto di riferimento per la prevenzione delle malattie infettive.

La professoressa, esperta di sorveglianza e prevenzione delle malattie respiratorie, ha coordinato per oltre dieci anni il sistema di sorveglianza delle sindromi simil-influenzali in Italia presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Lo studio è finanziato da Sanofi e AstraZeneca attraverso il National Institute for Public Health and the Environment dei Paesi Bassi.


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