Astringente non è uguale a difettoso
di Nadio Stronchi - martedì 16 gennaio 2024 ore 09:00
Ormai sono pochi i vini squilibrati, ma talvolta ci sono qua e la anche nelle Maremme del nord, del centro e del sud. La mia non è solo una constatazione e nemmeno vuole essere una critica; Una riflessione per me stesso che ogni volta degusto un vino molto alcolico che all’olfatto ti fa “pizzicare” il naso, e al gusto ha una astringenza quasi allappante e con retrogusto amaro. L’origine di questi squilibri sono da ritrovarsi, le più volte, nell’uso dell’uva di Sangiovese, forse non portata a maturazione nel modo più equilibrato, e di conseguenza vinificata con i propri originari squilibri.
Non si tratta di dare colpe personali, il Sangiovese(non tutti i cloni) e un vitigno difficile da gestire, fatto salvo che la scelta non si discute, ma, poi, i risultati sono quelli che sono. Allora, c’è solo un rimedio: come hanno fatto nella zona DOC e DOCG Bolgheri in Castagneto C.cci. passare in modo graduale ma costante ai vitigni bordolesi, arrivando a coltivarne il 95% del totale, tra Cbarnet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot e Syraz.
Qualcuno dirà che è un appiattimento enoico? Come la Regione Toscana invita i produttori a coltivare i vitigni autoctoni per diversificarsi e offrire altri stimoli? Che io sappia lo stimolo viene dal voler conoscere l’eccellenze, o perlomeno gli ottimi vini. La materia prima, cioè l’uva, fa la differenza, poi c’è il luogo, l’enologo, il viticoltore e il cantiniere. L’assemblaggio delle uve è importante? Si! Special modo se il Sangiovese è aggiunto in modo contenuto ad altre uve eccellenti. Scusatemi, però, se io avessi fatto il produttore di vini, il Sangiovese, lo avrei messo attraverso delle fotografie attaccate al muro della cantina per un rispetto culturale storico.
Per dimostrare che i vini fatti con uve di Sangiovese e Merlot meritano rispetto, ve ne propongo uno delle Terre di Pisa “Le Palaie” Sammerlò, DOC 2019, vicino Peccioli, nel cui luogo a dispetto di chi pensa non sia adatto alla viticoltura, ci sono delle colline che danno molto alla vite. Con la degustazione mi ha dato. Colore: rosso rubino con leggeri riflessi aranciati, è 2019) Olfatto: tenue vinosità nella quale prevale il fruttato dell’uva Merlot. Gusto: nota di freschezza fruttata, leggermente tannico, ma con discreto equilibrio. Ottimo rapporto qualità –prezzo.
Nadio Stronchi