Il vino e la Bibbia
di Nadio Stronchi - giovedì 08 agosto 2024 ore 06:00
E’ citato 231 volte nella versione King James,
La King James Version (KJV) è una traduzione inglese della Bibbia cristiana per la Chiesa d'Inghilterra, iniziata nel 1604 e completata e pubblicata nel 1611 con il patrocinio di Giacomo VI e I.214 volte nella versione internazionale,(NIV 1965) NEW INTERNAZIONAL VERSION
233 volte nella New American Standard.La NASB 2020 è un aggiornamento della NASB 1995 che migliora ulteriormente l'accuratezza ove possibile, modernizza il linguaggio e migliora la leggibilità. Questi perfezionamenti mantengono un'accuratezza fedele ai testi originali e forniscono una chiara comprensione della Parola di Dio a coloro che preferiscono standard inglesi più moderni. Lo standard di traduzione consolidato per la NASB rimane lo stesso di sempre, ovvero tradurre accuratamente la Parola ispirata di Dio dai testi ebraico, aramaico e greco in un inglese moderno che sia chiaramente comprensibile oggi.
Bibbia CEI (Editio Princeps 1971, revisione 1974, revisione NT 1997, revisione definitiva 2008), è il testo ufficiale della Chiesa cattolica italiana.
Bisogna, però, considerare che non tutte le volte il termine “VINO” è riferito al sostantivo come lo intendiamo noi, oggi. Ma bensì una bevanda le più volte dolce e gradevole. Come, spesso, è successo nel perfezionare il Vecchio e Nuovo Testamento. Chi ha scritto si è adeguato ai mutamenti sociali e politici. Perciò, il detto: “queste parole sono Bibbia” non vuol dire che sia una verità assoluta. L’unica cosa vera è che nella Cristianità il vino è stato scelto da Gesù come suo sangue e il pane come suo corpo. L’esaltazione del vino la troviamo nei passaggi del Vecchio e Nuovo Testamento (Isaia 25:6), (Amos 9:14), (Geremia 31:12), e (Gioele 2:24,25).
Il vino osannato e maledetto secondo l’uso che ne veniva fatto. Altre religioni parlano del vino attraverso i loro rappresentanti più dotti, però, non tutti ne decantano le sue qualità e il suo fine. L’umanità mentre percorreva le diverse strade ostili su molti aspetti coinvolgeva anche il VINO. Alla fine di ogni ostilità cresceva una cultura della moderazione come anche il consumo del vino. Se bevi molto alla fine trovi il “male” quel male che fa riflettere per trovare il “bene”. In mezzo sono cresciute le religioni più o meno giustificate.
Sta a voi scegliere il “bene” in ognuna di esse. Bevete con moderazione e troverete sempre la soluzione giusta; Non quella negazionista dell’Istituzione Europea. Io da Cristiano mi limito, ogni tanto, a prendere la comunione. Gli interlocutori di oggi non mi piacciono, se mi piacciono lo è a volte. Invece ciò che mi piace è il vino in senso enoico e cerco di capirlo nelle sue infinite diversità. Anche i parroci usano vino sfuso, questo potrebbe andare bene per loro, ma anche per noi tutti per la tavola di tutti i giorni.
Nadio Stronchi