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mercoledì 11 dicembre 2024

VIGNAIOLI E VINI — il Blog di Nadio Stronchi

Nadio Stronchi

Nadio Stronchi, autore di “Vignaioli e vini della Val di Cornia e Isola d’Elba”, è un appassionato cultore di vini e, più in generale, di mondo agricolo. Bibliofilo e instancabile ricercatore è stato promotore di attività enoiche dentro la storia locale Val di Cornia, Toscana

​La vitivinicoltura e l’enologia ufficiale e quella ufficiosa

di Nadio Stronchi - domenica 28 agosto 2022 ore 09:00

Tutto è determinato dalla natura umana. Provate a tornare indietro nel tempo e vi accorgete che tra le regole ufficiali e il singolo comportamento, talvolta c’è una differenza enorme (si chiama ufficiosità) Quelle scelte e quelle azioni che vanno veloci e più efficienti. Sono dovute alla diffidenza negli altri che troppe volte “ci hanno traditi”, o noi abbiamo tradito gli altri. Vanno bene le regole, le norme e le leggi ma “io vorrei andare oltre” cosi è il ragionamento ufficiale. L’ufficiosità funziona fin che le cause naturali scorrono in modi più o meno equilibrate con le quali la creatività e il potere economico prevalgono, poi arrivano le malattie nelle viti, la grande siccità, ecco che si chiede aiuto all’ufficialità(istituzioni pubbliche) che priva di programmazioni produttive non potrà intervenire in breve tempo in un contesto un poco caotico. Cosa diversa è l’ufficiosità nella quale le aziende produttrici di vini eccellenti e ben organizzate intervengono in breve tempo è risolvono le difficoltà che si ripetono puntualmente

C’è sempre una storia insieme ai vini

Piccola o grande che sia, chi decide di fare vino ha sempre da raccontare qualcosa del territorio o della famiglia a cui appartiene il vignaiolo e il cantiniere. L’azienda Cascina al Colle è nata come punto agrituristico in mezzo alla storia etrusca e un poco romana; La famiglia Cerbai erano una famiglia numerosa di estrazione contadina, come lo erano molte altre in Val di Cornia con radici che partono dalla metà dell’800. Dentro a questo nucleo familiare, uno di essi, Marino Cerbai, era chiaro che aveva qualcosa di antropologicamente solido acquisito precedentemente nei decenni dai suoi nonni e genitori, che lui non si è scordato. Fatta salva la professione che fa, quella di azienda metalmeccanica, il richiamo della terra è stato forte e fatti due conti; Casa contadina, terreno eccellente, cavalli e vigneti ecco il capolavoro da offrire a chi vuole godersi l’ambiente i prodotti e gli animali.

I vini creati sono tre, il Syrah già pubblicato, gli altri due sono un Vermentino e un Aleatico; Quest’ultimo e il più difficile a farlo, ma l’enologa Graziana Grassini di Follonica è bravissima e lei sa come si fa. Le uve di Aleatico devono maturare con equilibrio senza andare in sovrammaturazione eccedendo con gli zuccheri. Ecco che Graziana consglia Il Cerbai, tenendo controllata l’uva sulla pianta, di interrompere, pinzando con le forbici il gambo del grappolo quel tanto da non staccarlo, e impedendo alla pianta di inviare nuova linfa al frutto, creando così le condizioni per un appassimento controllato sulla pianta stessa. Così facendo si creano le condizioni di avere il frutto uva con le quantità di zuccheri e acidità fissa per rendere il mosto e poi il vino equilibrato nelle sue qualità.

Il vino “Poggio Piovanello numero civico n.10” fatto di uve Aleatico al 100% di Cascina al Colle degustandolo mi ha dato le seguenti sensazioni: Colore rosso rubino carico. Profumo: Intenso ma armonico, sentori di frutti rossi maturi in cui prevalgono la ciliegia marasca e la prugna. Gusto: scorrevole, ampio e armonico. Con senzazione finale lunga e calda.

L’altro, il Vermentino al 100% di Cascina al Colle, chiamato 11 perché collegato alla storia della famiglia Cerbai la quale furono in undici i componenti.

Colore: giallo pagliero con riflessi verdognoli. Profumo: armonico floreale e fruttato di frutti acerbi. Gusto: equilibrato, sapido e leggera freschezza.

Lasciando la struttura abitativa verso la cima della collina vi troverete un panorama a 360 gradi dal quale vediamo i vigneti e il golfo di Baratti.

Nadio Stronchi

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