Attualità giovedì 13 febbraio 2025 ore 10:20
Normale ospita task force per Einstein Telescope

Dal 18 al 20 Febbraio studiosi provenienti da tutta Europa a confronto sul progetto del grande rivelatore di onde gravitazionali
PISA — La Scuola Normale Superiore sarà il cuore della ricerca scientifica internazionale per tre giorni, dal 18 al 20 Febbraio, ospitando il primo incontro della task force incaricata di aggiornare e perfezionare il progetto Einstein Telescope (Er), il futuro rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione destinato a segnare una nuova era nello studio dell’universo.
Il gruppo di lavoro, composto da 30 esperti di ottica, isolamento sismico, criogenia, tecnologie del vuoto e infrastrutture, è stato istituito nelle scorse settimane dall’ET Organization (Eto), consorzio che riunisce istituzioni scientifiche europee, con l’obiettivo di ottimizzare la configurazione del rivelatore e analizzare i rischi tecnici, garantendo prestazioni scientifiche di altissimo livello.
I lavori si apriranno nella prestigiosa sede della Normale di Pisa sotto il coordinamento di Giovanni Losurdo, ordinario di fisica sperimentale e già Project Leader di Advanced Virgo, e di Fiodor Sorrentino, primo ricercatore dell’INFN di Genova e leader della task force. “Nei prossimi mesi – spiegano Losurdo e Sorrentino – scienziati e tecnici di questo gruppo di lavoro incontreranno altri studiosi ed esperti per ricevere input, valutazioni, proposte. Pisa sarà la prima tappa di questo percorso”.
Il progetto prevede la costruzione di un interferometro sotterraneo con bracci lunghi tra i 10 e i 15 chilometri, raffreddati a temperature criogeniche e dotati delle più avanzate tecnologie di isolamento sismico e ottico, con una sensibilità senza precedenti per captare le onde gravitazionali. Sarà il successore degli attuali rivelatori Virgo, situato nel comune di Cascina, e LIGO, statunitense, che nel 2015 hanno dato il via all’osservazione delle onde gravitazionali previste da Albert Einstein un secolo prima.
La costruzione del nuovo interferometro coinvolge l’Europa intera. Due sono i siti candidati ad ospitarlo: la miniera di Sos Enattos in Sardegna e l’Euroregione Mosa-Reno, al confine tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. È allo studio anche una terza possibile localizzazione in Sassonia, nella regione della Lusazia. L’Italia ha messo sul piatto un imponente investimento: 1 miliardo e 300 milioni di euro, di cui 950 stanziati dal governo nazionale e 350 dalla Regione Sardegna.
A Pisa giungeranno studiosi dalle sedi Infn di Roma, Napoli, Genova, Pisa e dai Laboratori Nazionali del Sud, oltre a ricercatori del Nikhef di Amsterdam, Johns Hopkins University, Maastricht University, Università di Amburgo, AstroParticule et Cosmologie (APC) di Parigi, Università di Trento, Sannio, Roma La Sapienza, Napoli e Gran Sasso Science Institute.
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