Politica venerdì 25 luglio 2025 ore 15:30
Opposizione all’attacco dopo il rimpasto

Martinelli e Auletta all’unisono, “Scelte politiche senza competenze, Conti isolato e la giunta è sempre più fragile”
PISA — Dopo l’annuncio ufficiale del rimpasto in Giunta, con l’ingresso di Virginia Mancini come assessora ai lavori pubblici e la nomina di Filippo Bedini a vicesindaco, arrivano durissime le reazioni delle opposizioni. A guidare l’attacco sono Paolo Martinelli, capogruppo de La città delle persone, e Ciccio Auletta di Diritti in Comune, che parlano apertamente di “spartizione politica”, “mancanza di competenze” e “deriva a destra”.
Per Martinelli, “il rimpasto annunciato dal sindaco Conti conferma tutte le peggiori previsioni: non un rilancio dell’azione amministrativa, non un rafforzamento delle competenze in giunta, ma un’operazione tutta interna ai giochi di potere tra partiti della maggioranza”. Secondo il capogruppo, “le nomine rispondono esclusivamente a logiche di appartenenza e convenienza partitica”, e il risultato è “una giunta ancor più fragile e sbilanciata, priva della solidità necessaria per affrontare i problemi complessi che Pisa ha davanti”.
Martinelli ha detto che “a preoccupare profondamente è la mancanza di competenze di Virginia Mancini rispetto alle deleghe importanti attribuite”, ma non solo. Nel mirino anche la figura di Bedini: “La scelta del nuovo vicesindaco, espressione di una cultura politica dichiaratamente nostalgica, di estrema destra, è un segnale grave. È la conferma di una deriva netta e consapevole: Conti ha definitivamente abbandonato il finto civismo con cui si era presentato ai pisani”.
Non meno duro il giudizio di Ciccio Auletta, che ha parlato di un “civismo di facciata definitivamente tramontato”. Secondo Auletta, “Conti accentra a sé sempre più funzioni e deleghe per arginare falle sempre più evidenti, mentre è in atto l’assalto alla diligenza nella lottizzazione da parte dei partiti del centrodestra in vista delle regionali”. Il capogruppo ha definito Bedini “un nostalgico del Ventennio che ostentava in Consiglio comunale le magliette di gruppi neofascisti”, e ha accusato la Giunta di essere “espressione di figure storiche della destra sociale che si richiamano esplicitamente al fascismo”.
Anche la scelta di Mancini viene giudicata duramente, “Assume deleghe molto importanti senza avere oggettivamente alcuna competenza e cognizione al riguardo”, ha detto Auletta, secondo cui la sua nomina è “frutto solo della spartizione in quote tra i partiti del centrodestra”. Il vero potere, per Auletta, rimane tutto nelle mani del sindaco, che definisce “unico deus ex-machina del governo cittadino, Re Sole nella Giunta Comunale”. Per questo motivo il gruppo Diritti in Comune ha chiesto che si svolga subito un Consiglio comunale, con il sindaco chiamato a riferire su quanto avvenuto.
Un fronte compatto quello dell’opposizione, che vede nelle ultime nomine non un rafforzamento ma un segnale di debolezza politica e amministrativa. Un punto di scontro che potrebbe segnare un passaggio delicato per l’amministrazione, in un momento in cui, tra PNRR e lavori per lo stadio, la città ha davanti sfide importanti
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