Attualità lunedì 27 gennaio 2025 ore 19:00
Presidio e mozione per l’assistenza specialistica

Cittadini e Cobas in piazza per chiedere fondi stabili e difendere il diritto allo studio dei più fragili davanti al Comune
PISA — Giovedì 30 gennaio, alle 15:30, Piazza XX Settembre sarà teatro di un presidio organizzato dai Cobas Scuola e da centinaia di cittadini che hanno firmato una mozione popolare per difendere il diritto allo studio e l’assistenza specialistica nelle scuole pisane. La mozione sarà discussa nel Consiglio Comunale della stessa giornata e punta a sensibilizzare le istituzioni su una questione ritenuta fondamentale per la dignità e l’inclusione di studenti con disabilità.
La mobilitazione nasce per contrastare i tagli all’assistenza specialistica operati dalla Società della Salute (SdS) nelle province di Pisa e Livorno. Questi interventi hanno determinato una riduzione delle ore destinate a operatori e operatrici che supportano docenti di sostegno e collaborano con le famiglie per garantire la partecipazione scolastica di studenti con disabilità.
“Le risorse stanziate dalla Provincia e dal Comune di Pisa per tamponare l’emergenza sono solo una soluzione temporanea” sottolineano i promotori, aggiungendo che “senza fondi stabili, i servizi rischiano di essere drasticamente ridimensionati, con gravi conseguenze per gli studenti e per le loro famiglie”.
La mozione popolare punta il dito contro la gestione finanziaria della SdS, accusata di avere accumulato un deficit significativo nel corso degli anni, e contro il disimpegno del Comune di Pisa, della Regione Toscana e del Governo nazionale. “Serve un’assunzione di responsabilità collettiva per garantire continuità al servizio” si legge nel comunicato, con un appello rivolto al Consiglio Comunale affinché solleciti Regione e Governo per interventi strutturali.
I Cobas Scuola, che aderiscono al presidio, sottolineano l’importanza della partecipazione pubblica: “Invitiamo la cittadinanza a unirsi a questa lotta per garantire dignità, inclusione e stabilità lavorativa. Questo tema riguarda tutti noi, perché colpisce i diritti dei più fragili e mina i valori fondamentali della nostra comunità”.
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