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Attualità lunedì 23 dicembre 2024 ore 10:53

Scuole devastate a Pisa, è scontro politico

Fratelli d'Italia e Azione Studentesca replicano alla Nardini condannando i danni dalle occupazioni, "la politica si assuma le sue responsabilità".



PISA — Le recenti occupazioni che hanno coinvolto diverse scuole superiori a Pisa hanno lasciato dietro di sé non solo un bilancio amaro in termini di danni materiali, stimati tra i 60.000 e gli 80.000 euro, ma anche un’accesa polemica politica. Fratelli d’Italia e Azione Studentesca hanno preso una posizione netta condannando l’accaduto e chiedendo che si faccia piena chiarezza sulle responsabilità.

Fabbrini, responsabile provinciale di Azione Studentesca, ha definito le occupazioni “faziose e non motivate da un reale disagio, ma piuttosto dal desiderio di saltare giorni di scuola”. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di identificare i responsabili dei danni e di pretendere il risarcimento, escludendo le famiglie dal farsi carico delle conseguenze economiche. “Ci aspettiamo – ha aggiunto Fabbrini – che chi ha espresso sostegno agli occupanti, come l’Assessore regionale Alessandra Nardini, si assuma anche la responsabilità politica di ciò che è accaduto”.

Sulla stessa linea il consigliere provinciale Bagnoli di Fratelli d’Italia, che ha espresso preoccupazione per il costo economico e sociale delle occupazioni. “Le scuole sono luoghi di formazione, non palcoscenici per la politica – ha dichiarato – e chi non condanna questi gesti è corresponsabile dei danni”.

A pochi giorni dagli episodi, l’assessore regionale Alessandra Nardini aveva espresso un parere diametralmente opposto, sottolineando la necessità di ascoltare le richieste degli studenti. “Io mi concentro sulla sostanza e penso che quelle ragazze e quei ragazzi vadano ascoltati, perché chiedono due cose sacrosante: che si investa sulla scuola pubblica e che non venga distorta la vera funzione della scuola, quella di formare, prima di tutto cittadine e cittadini liberi e consapevoli. Il messaggio che arriva dalle studentesse e dagli studenti pisani è 'basta tagli all'istruzione pubblica' e penso che vada ascoltato con molta attenzione, perché questo Paese non avrà futuro se non torna a investire, anziché tagliare, in diritto allo studio ed edilizia scolastica, per una scuola che sia davvero strumento di emancipazione sociale, che sostenga davvero i nostri giovani e offra pari opportunità di accesso all'istruzione, perché il merito tanto caro a Meloni e Valditara, senza l'uguaglianza diventa privilegio”, ha dichiarato. 

La Nardini ha anche criticato apertamente le politiche scolastiche del Governo Meloni, definendole un attacco al diritto allo studio e alla scuola come strumento di emancipazione sociale. "Io non condivido nulla di quello che sta facendo il Ministro Valditare e il Governo Meloni. Non condivido la riforma della filiera tecnologico-professionale, che svilisce il valore educativo della scuola, la vuota propaganda sul liceo del Made in Italy e i nuovi strumenti di valutazione. L'ipotesi di classi separate o di "tetti", poi, mi fa orrore. Condivido la richiesta del mondo della scuola di un rinnovo contrattuale adeguato all’inflazione e la stabilizzazione, contro un precariato che nega diritti e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori e danneggia la didattica, quindi anche le studentesse e gli studenti".

La divergenza di opinioni si traduce in uno scontro politico che riflette visioni opposte sul ruolo della scuola e della protesta. Da un lato, Fratelli d’Italia e Azione Studentesca puntano il dito contro la politicizzazione delle occupazioni e i danni materiali, chiedendo interventi concreti per prevenire episodi simili. Dall’altro, Nardini pone l’accento sul valore del messaggio degli studenti, che chiedono maggiore attenzione e investimenti per il futuro dell’istruzione pubblica. 

"Chiedo a Nardini di fare un passo avanti, ammettere i suoi errori e al presidente Angori di prendere misure immediate per garantire che tali incidenti non si ripetano. Vogliamo azioni concrete, non scuse - conclude Bagnoli -. Chi non condanna questi gesti è corresponsabile dei danni. Non c'è spazio per ambiguità o inattività quando sono in gioco la sicurezza, l'integrità delle nostre istituzioni educative e il diritto allo studio di quegli studenti che hanno visto il loro diritti calpestati da dei vandali”.

Michele Bufalino
© Riproduzione riservata


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