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Attualità mercoledì 12 luglio 2023 ore 08:33
Sviluppo agricolo in aree aride, Unipi guida il progetto
Al via Sharing-Med. Coordinato dall'università di Pisa, coinvolge numerosi partner internazionali da tutto il Mediterraneo
PISA — Promuovere la qualità dei suoli e la resilienza dei sistemi agricoli nelle aree aride e semiaride del Mediterraneo. E’ questo l’obiettivo del progetto di ricerca europeo Sharing-Med, coordinato dall’Università di Pisa. Il responsabile scientifico è il professore Sergio Saia.
Finanziato nell’ambito del programma Prima con un budget totale di 4,1 milioni di euro, di cui circa un milione destinato all’Ateneo pisano, il progetto coinvolge partner da tutto il Mediterraneo con una grande varietà di competenze, dalla nematologia (Marocco) all’entomologia e qualità ambientale (Algeria), dalla Scienza del Suolo (Tunisia), alla microbiologia del suolo (Spagna), all’uso dei microrganismi promotori della crescita vegetale, applicazione di materiali organici al suolo e agricoltura conservativa (Italia, Croazia e Turchia), alla modellistica del suolo e agricoltura di precisione (Francia, Grecia, Croazia), alla qualità del suolo ed emissioni di gas serra (Francia).
“Il partenariato campionerà suoli da ambienti diversificati, in usi del suolo diversi ma prossimali, e li analizzerà per una pluralità di variabili già incluse nel database Lucas del Joint Research Center della Commissione Europea, con cui collaborerà attivamente – spiega il professor Saia - Tra le variabili misurate a scala di campione, appezzamento e territorio sono incluse le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo, le emissioni potenziali in gas serra, gli impatti economici e ambientali dell’uso del suolo e della sua gestione e i dati telerilevati. Con tali informazioni, verranno proposti modelli di gestione per salvaguardare gli aspetti socio-economici e ambientali”.
“In parallelo, tecniche di agricoltura conservativa e altre tecniche per il miglioramento del suolo verranno studiate in prove di campo sperimentali e in aziende e di queste verrà valutato l’impatto economico e ambientale. Infine - spiega l’ateneo pisano- il turnover dell’azoto dalle piante agli insetti (una fondamentale componente del suolo e del ciclo degli elementi) al suolo e quindi nuovamente alle piante verrà studiato in dispositivi controllati con traccianti isotopici.Le strategie di campionamento saranno inoltre condotte sia in accordo alle metodologie del JRC, che campiona dal 2009 con cadenza quadriennale i suoli europei, sia con il progetto H2020 Soil4Africa, focalizzato sui suoli africani, consentendo quindi di poter strutturare procedure di armonizzazione dei database al fine di poter valutare in maniera coerente la qualità dei suoli del Mediterraneo. Nel progetto, verranno intessuti anche rapporti con studenti di istituti superiori, produttori, policy makers e consumatori, onde fornire consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale e del suolo, con speciale riferimento all’agricoltura”.
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