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venerdì 15 novembre 2024

FAUDA E BALAGAN — il Blog di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

ALFREDO DE GIROLAMO - Dopo un lungo periodo di vita vissuta a Firenze in cui la passione politica è diventata lavoro, sono tornato a vivere a Pisa dove sono cresciuto tra “Pantere”, Fgci, federazione del partito e circoli Arci. Mi occupo di ambiente e Servizi Pubblici Locali a livello regionale e nazionale. Nella mia attività divulgativa ho pubblicato i libri Acqua in mente (2012), Servizi Pubblici Locali (2013), Gino Bartali e i Giusti toscani (2014), Riusi: da rifiuti a risorse! (2014), Giorgio Nissim, una vita al servizio del bene (2016), SosteniAMO l'energia (2018), Da Mogador a Firenze: i Caffaz, viaggio di una famiglia ebrea (2019). ENRICO CATASSI - Storico e criminologo mancato, scrivo reportage per diversi quotidiani online. Svolgo progetti di cooperazione internazionale nei Paesi in via di sviluppo. Curatore del libro In nome di (2007), sono contento di aver contribuito, in piccola parte, ad Hamas pace o guerra? (2005) e Non solo pane (2011). E, ovviamente, alla realizzazione di molte edizioni del Concerto di Natale a Betlemme e Gerusalemme. Gli autori insieme hanno curato i seguenti libri: Gerusalemme ultimo viaggio (2009), Kibbutz 3000 (2011), Israele 2013 (2013), Francesco in Terra Santa (2014). Voci da Israele (2015), Betlemme. La stella della Terra Santa nell'ombra del Medioriente (2017), How close to Bethlehem (2018), Netanyahu re senza trono (2019) e Il Signor Netanyahu (2021).

Il Re, il Primo Ministro, il Sindaco e la Brexit

di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi - lunedì 08 maggio 2023 ore 16:00

Dopo lo sfarzo dell'incoronazione di Carlo III, uno degli eventi più attesi del 2023, inizia una nuova era per la monarchia britannica, nel segno della compianta Elisabetta II. Il re se vorrà seguire le orme dell'amatissima madre dovrà prima di tutto ricostruire il legame empatico con i suoi sudditi, che gli scandali di corte hanno intiepidito. Quello che il sovrano ha solennemente promesso è che la sua leadership sarà audace. Il tempo a sua disposizione per dare nuovo lustro alla corona è limitato, ciò non toglie che con la sua azione abbia realmente la possibilità di lasciare il segno nella storia. Cosa che non sta riuscendo al suo primo ministro Rishi Sunak. Il Regno Unito è in profonda crisi economica-sociale e il governo a guida conservatori non gode di popolarità. Lo dimostra il pessimo risultato nel test delle elezioni amministrative del 4 maggio in Inghilterra, trasformato in un tracollo disastroso.

Secondo recenti statistiche i tre principali problemi che i britannici oggi temono sono salute, economia e difesa. La Brexit invece non è più percepita come una preoccupazione ed è fuori dalla lista delle priorità, passata ormai in secondo piano. Tanto che lo scorso aprile il 53% degli intervistati ha ammesso di rimpiangere Bruxelles (al referendum del 2016 i favorevoli alla Brexit furono il 51,9% degli elettori, ribaltando tutti i pronostici della vigilia). I “Bregret” del ripensamento per la rottura con la Ue, imputano ai Tories, e ai suoi leader in particolare a Boris Johnson, gran parte della colpa. Effetto che si palesa nelle urne dove il partito laburista di Sir Starmer è attestato saldamente al primo posto e i liberal democratici di Ed Davey sono in forte ascesa ai danni proprio dei conservatori, da cui pescano voti.

Molto ha inciso nell'opinione pubblica il breve intermezzo di Liz Truss a Downing street, ampiamente considerato come un disastro tanto per il paese quanto per l'immagine dei Tories. In autunno l'arrivo di Sunak ha solo leggermente migliorato la situazione. Per tentare di risalire la china dei consensi il primo ministro ha approcciato il conservatorismo sociale della destra. E avviato una lunga battaglia culturale (e non solo) contro: diritti della comunità Lgbtq+ , tolleranza alle droghe, ambientalisti, migranti e rifugiati. Il tentativo di sviare dai veri problemi non pare funzionare, l'inflazione e l'impennata dei prezzi, dall'energia agli alimenti, sono la principale preoccupazione dei britannici nel 2023 (59%), che in generale danno poco credito alle politiche economiche sin qui sperimentate dai nipotini della Thatcher

Altro tema centrale è la sanità, il Covid ha messo a nudo le carenze del sistema sanitario nazionale (NHS): la profonda crisi di budget e qualità dei servizi è strutturale, e senza cura. Qualche successo Sunak potrebbe averlo a livello internazionale, con il forte impegno nella coalizione a sostegno dell’Ucraina. Sperare che sia abbastanza per vincere un'elezione è forse troppo. Se cercherà invece una sponda a Buckingham Palace potrebbe trovare il cancello chiuso.

Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi

Articoli dal Blog “Fauda e balagan” di Alfredo De Girolamo e Enrico Catassi