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mercoledì 11 dicembre 2024

SORRIDENDO — il Blog di Nicola Belcari

Nicola Belcari

Ex prof. di Lettere e di Storia dell’arte, ex bibliotecario; ex giovane, ex sano come un pesce; dilettante di pittura e composizione artistica, giocatore di dama, con la passione per gli scacchi; amante della parola scritta

Buona fortuna !

di Nicola Belcari - giovedì 05 ottobre 2023 ore 08:00

Quella della Fortuna è un’idea che ha attraversato i secoli ed è appartenuta, con maggiore o minore rilievo, a tutte le culture. Gli eventi che possono avere un esito favorevole o nefasto cadono sotto il suo dominio, che però si dovrebbe limitare a quelli casuali dove l’operato e il merito dei protagonisti sono esclusi, anche se è difficile stabilire un confine netto. 

Gli uomini hanno cercato di ingraziarsi questa dea, volubile a detta soprattutto di coloro che si sentono trascurati, con corni rossi, ferri di cavallo, avvistamento di quadrifogli, coccinelle e possesso di talismani. È cortese e cordiale augurare ad amici e conoscenti la buona sorte, il buon andamento di affari della più varia natura. A un certo punto diventò “obbligatorio” sostituire la formula di augurio della fortuna con l’espressione “in bocca al lupo” tuttora in auge. Problematica semmai è divenuta la risposta “Crepi!”, sua controparola; oggi qualcuno tace o semplicemente ringrazia. Altri hanno proposto “Viva il lupo!” che però non sembra attecchire granché. 

Cercarne l’origine è cacciarsi in un ginepraio, tra interpretazioni contrastanti e opposte, malintesi linguistici e nuove mode. L’espressione è attestata dall’Accademia della Crusca sia in senso positivo, sia negativo o antifrastico; è addirittura associata dagli stessi accademici a “crepi l’astrologo!” (quando le sue previsioni sono infauste) che registra un detto popolare da cui energicamente dissento, anche perché altre categorie sarebbero da mandare alla malora. 

È bastato che un tizio qualunque dicesse che la formula “buona fortuna” non gliela aveva portata, magari una volta per caso, per imporre una forma al posto dell’altra? A spargere la convinzione superstiziosa, confondendo l’augurio con la scaramanzia? Che dire poi dei sinonimi popolari per fortuna e sfortuna? Questi stabiliscono oscure metafore col didietro (o col davanti) corporale; è con imbarazzo che mi riferisco e riporto le citazioni seguenti: “che culo!” “è uno sfigato”, ecc.. 

Qui ci addentriamo in territori ignoti dove regnano ambiguità e scabrosi compiacimenti. Non mancano ascendenti nobilitanti, dalle veneri callipigie a ermafroditi colti nel sonno. Sembra che tutto possa relazionarsi alle pudenda, buone per tutti gli usi per il popolo che reagisce scompostamente e con insistenza rispetto a secolari tabù. Non è il caso, perciò, d’avventurarsi in etimologie pericolose che sfiorerebbero l’ineffabile, se non fosse il loro contenuto poco spirituale.

Nicola Belcari

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