In pizzeria
di Nicola Belcari - giovedì 24 settembre 2020 ore 16:53
Al pizzaiolo che voleva sapere se pepare la torta di ceci che stava per consegnarti, dopo aver declinato l’offerta, hai chiesto se lo ritenesse necessario, se “ci sta bene” o qualcosa del genere. Lui rispondeva che c’è il libero arbitrio. Accidenti! Il “libero arbitrio”. Il pizzaiolo, il creatore della pizza, o della torta come in questo caso, lascia al cliente la libertà di scegliere il proprio destino di mangiatore di tortillas. È chiaro che la questione fosse soggettiva dal momento stesso in cui n’era fatta domanda e che tu invece intendessi chiedere quanto fosse auspicabile un simile condimento; ma che il libero arbitrio fosse così quotidianamente attuale non te lo saresti mai immaginato.
Se un altro pizzaiolo, diverso da quello, avesse ritenuto indispensabile aggiungere il pepe senza nessuna preventiva autorizzazione, allora si sarebbe verificata inopinatamente la “predestinazione” della torta di ceci pepata? Con quali conseguenze? Anche di segno opposto. Probabilmente avresti assaggiato la pietanza trattata con la spezia di cui si ragiona e finalmente, senza essere stato costretto a una scelta coraggiosa, ti saresti potuto fare un’idea personale del gusto che deriva da quell’aggiunta; rischiando, tutt’al più… uno starnuto.
È credibile questo fatto? È ancora meno credibile che possa essere inventato.
Nicola Belcari