L’interrogazione
di Libero Venturi - domenica 09 giugno 2019 ore 07:30
L’Onorevole Lucia Ciampi del PD, Sindaca di Calcinaia, ha rivolto un question time alla Camera dei Deputati al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti da Gallarate, indipendente, area Lega. I question time sono quelle interrogazioni a risposta immediata, trasmesse in diretta televisiva, dove i parlamentari interpellano i rappresentanti del Governo su questioni che riguardano il Paese. Hanno tre minuti per esporre il problema e il Ministro, o chi per lui, ha tre minuti per rispondere, dopodiché la parte interrogante ha, a sua volta, due minuti per replicare. Il tutto è regolato dal Presidente di turno della Camera che vigila sul rigido rispetto dei tempi. Anche per la diretta televisiva, dice, chissà perché, leggendo la formula iniziale che apre la seduta. Come se senza la diretta televisiva il regolamento non valesse. Non si capisce se è per dire, attenzione i cittadini ci guardano o perché il palinsesto televisivo ha tempi prestabiliti. Probabilmente tutte e due le cose insieme.
Comunque l’interrogazione riguardava una cosa seria e grave: il provvedimento preso nei confronti della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, docente dell’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo che è stata sospesa per 15 giorni dall’insegnamento dal Provveditore provinciale per un video dei suoi studenti in cui venivano accostate le leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza di Salvini. Non avrebbe vigilato sul “corretto” svolgimento del video durante la giornata della memoria. L’on Ciampi, una professoressa lei stessa, ha introdotto l’interrogazione con passione, sforando appena il tempo concessole, tollerata e richiamata dalla Presidente di turno.
Ho visto il video “incriminato”. Semplice ed incisivo. Sostiene un punto di vista legittimo in una democrazia che si basa sulla libertà d’insegnamento e di pensiero. Inutile celebrare il giorno della memoria se non si impara da essa e dalla storia: questa la tesi di fondo. E il parallelismo tra le leggi razziali e il decreto sicurezza era argomentato, come quello dell’esodo via mare degli ebrei nel 1939 dalla Germania nazista e i barconi della disperazione dei migranti dei nostri tempi. In entrambi i casi i porti sono stati negati infrangendo le regole del diritto internazionale e i principi della solidarietà umana.
Naturalmente si è gridato all’indottrinamento degli studenti. Dunque quei giovani studenti non avrebbero capacità e diritto di ragionare da adulti. E la professoressa non avrebbe dovuto indottrinarli, semmai censurarli. Magari tanti adulti ragionassero come quei giovani! O semplicemente argomentassero come loro, indipendentemente da come la si pensi in proposito.
La cosa veramente penosa è stata la risposta del Ministro dell’Istruzione. In sostanza ha detto in tre minuti secchi che i provvedimenti disciplinari li prendono i dirigenti scolastici e che loro, il Ministro, il Governo e compagnia bella, non ci possono fare nulla. Tuttalpiù esperire un tentativo di conciliazione. Roba che Ponzio Pilato era una “bucciata di co’omero” come si dice, a Palermo e a Gallarate no, ma a Calcinaia e in Toscana sì. Il Ministro sembrava preoccupato della pressione esercitata nella scuola da questa vicenda e impotenti a farvi fronte. Fingendo di dimenticare che in quella scuola la Digos, che risponde al Ministro degli Interni, Salvini, suo sodale, è intervenuta ad indagare sul video sovversivo. Immagino sia il modo più misurato ed adeguato di educare la gioventù studentesca, rispettando al contempo l’autonomia e la libertà d’insegnamento e apprendimento. Al di là dei parallelismi che Salvini respinge, ma afferma che la professoressa non era da sospendere, mentre revoche del provvedimento di sospensione vengono annunciate e non ancora attuate, un brutto clima si respira nel Paese.
Nella contro replica un’altra parlamentare del PD ha ricordato allo smarrito Ministro ciò che l’on. Ciampi aveva già detto interrogandolo e cioè che un docente dell’Istituto Alberghiero di Mestre sui social ha scritto che l’on Liliana Segre, di origini ebraiche, superstite dell’Olocausto, nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarebbe stata bene non in Senato, ma in un “simpatico termovalorizzatore” e nessun provvedimento contro di lui è stato preso, nonostante esistano leggi contro l’istigazione all’odio razziale. Per quell’insegnante evidentemente vale il principio della libertà e dell’autonomia di pensiero. Fuori della scuola? E cos’è fuori e cos’è dentro la scuola, oggi, con la diffusione dei social e dei media?
Insomma, se è vero com’è vero, che gli esami non finiscono mai, il Ministro Bussetti alla professoressa Ciampi ha risposto male, molto sotto la sufficienza ed è stato bocciato. In effetti non sembrava molto preparato. Forse in futuro nessuno si ricorderà di questo vago ministro di area leghista. Invece la professoressa Dell’Aria, rientrata a scuola dopo i 15 giorni di sospensione, è stata accolta con un applauso e un mazzo di 15 rose rosse dai colleghi e dai suoi allievi che si ricorderanno per sempre di lei e dei suoi insegnamenti. E forse del metodo critico oltre che della sostanza dei contenuti. Ha detto che parlerà anche dell’Europa agli alunni. Speriamo ne parli sufficientemente male, più in linea con il pensiero governativo, sennò magari a scuola torneranno gli “Interni”. Tutto ciò forse non è regime, ma sa di regime, gli somiglia parecchio. Una roba da tener presente anche oggi, nel giorno dei ballottaggi. Buona domenica e buona fortuna.
Libero Venturi
Pontedera, 9 Giugno 2019
Libero Venturi