Gli ami(ci) che ci tirano su
di Federica Giusti - venerdì 03 luglio 2020 ore 11:13
Caldo, chiacchiere e grandi tavole imbandite. Questa è sempre stata la mia immagine di “sere d’estate”, almeno dal punto di vista prettamente sociale. Quest’anno è stato particolare, è vero, magari non si possono più ospitare contemporaneamente molte persone a cena, ma si può comunque ricreare quel clima di condivisione e spensieratezza necessario a farci sospirare: “Ah, che bella serata!”
Ho letto in un recente articolo che la Toscana supera la media nazionale di “prudenza” in termini di ripartenza economica. Questo si traduce, soprattutto, in minor investimenti per le vacanze, per i caffè e per le cene fuori. Insomma, a pagare le conseguenze del Covid sembrano essere soprattutto i contesti in cui sarebbe stato possibile socializzare e condividere. Inutile negare che stiamo vivendo un momento di crisi, e non solo economica. Forse la mia immagine bucolica di cene spensierate in compagnia, potrebbe poco adattarsi all’attuale condizione economica ed emotiva di molti di noi.
Ma cosa possiamo fare per andare avanti, nonostante tutto? Credo che la risposta debba essere complessa, alla stregua della domanda, ma credo anche che una piccola parte possa farla proprio la nostra rete sociale.In queste settimane ho personalmente sperimentato quanto possa far bene allo spirito trascorrere il tempo con gli amici, alcuni dei quali amici di una vita, da una vita! Avete presente quelle relazioni nate sui banchi di scuola, oppure negli spogliatoi delle palestre o nei cortili dei palazzi? Persone con le quali hai condiviso le prime “bravate”, i primi amori, le prime delusioni. Quelle sensazioni evocate da “Gli anni” degli 883 insomma!
Poi la vita inevitabilmente conduce in strade differenti, allontana forse, ma quanto riesce a farlo dipende solo da noi. Perché poi, capita di ritrovarsi, magari anche dopo molto, e il tempo e lo spazio diventano davvero dimensioni trascurabili. Ti ritrovi esattamente lì, dove ti eri lasciato, con la stessa voglia di condividere, di ridere, di scherzare. Non mi fraintendete, non voglio dire che ci siano solo aspetti positivi da condividere, anzi, ma con quegli amici lì, con quelli che hanno il potere di farci sentire più leggeri, generalmente abbiamo condiviso anche i momenti bui.
Ci sono poi amicizie più giovani che nascono quando si è più maturi, e bruciano le tappe, diventano solide nel giro di breve tempo. Sono quelle persone con le quali non abbiamo condiviso il passato ma con le quali condividiamo il presente, il qui ed ora. Unendo gli amici di una vita con quelli attuali, simbolicamente, sembra quasi di ripercorrere tutta la nostra storia!
La letteratura psicologica è ricca di studi scientifici che dimostrano come l’amicizia sia fondamentale durante tutte le fasi del ciclo di vita, non soltanto per i bambini e gli adolescenti, ma anche, soprattutto, nell’età adulta. La sua presenza sembra incidere in maniera positiva sul grado di felicità percepito ed essere, quindi, un fattore di protezione negli inevitabili momenti di crisi.
Ecco perché credo che ritagliarsi del tempo per sé da condividere con gli amici possa essere un toccasana, volendo anche a basso costo, per poter ritrovare la giusta energia per andare avanti anche in momenti come questo, in cui il timore per ciò che sarà regna, più o meno, sovrano.
Provare per credere!
Federica Giusti