Siamo sicuri sia mio nipote?
di Federica Giusti - venerdì 03 giugno 2022 ore 08:00
Passeggi sul corso a Pontedera (ma sono certa valga la stessa cosa ovunque) e li vedi, lì, calmi e tranquilli, che portano a passeggio i nipotini nelle carrozzine, altri li tengono stretti per mano mentre li accompagnano a fare sport o a musica, altri ancora si mettono lo zaino in spalla e stanno un passo in dietro al bambino ormai alla fine della primaria, che si sente già un po' grande.
Alle medie magari li aspettano all’arrivo dal pulmino scolastico con un pranzo luculliano perché “poverino è stato cinque ore a scuola!”. E niente, non si può fare niente, questi sono i nonni! E per fortuna!!!
Poi i nipoti crescono. Non giocano più a carte con loro, non stanno al cellulare nel salotto, si rintanano in stanze nascoste, da soli, in silenzio, ad ascoltare musica spesse volte incomprensibile, a giocare con i social (e no, non usano Facebook loro, perché “è da vecchi”), fanno storie su Instagram, video su TikTock, o sono aspiranti Youtuber. E non emettono suoni che non siano mono o bisillabici: sì, no, boh, niente...stop!
E questi poveri nonni sono lì, a vedere quelle dolci creature di qualche anno prima, possedute letteralmente da questi avatar distanti anni luce e si chiedono se sono davvero i loro nipoti!
Il fatto è proprio questo, quella sensazione di incomprensione, di mancanza di terreno comune tra nonni e nipoti, è esattamente la stessa che percepiscono i nipoti nei confronti dei nonni. E la soluzione, se non si vuol far rimanere i due mondi separati, è quella di avventurarsi nella terra di mezzo. I nonni possono insegnare il passato ai nipoti, e i nipoti, a loro volta, possono insegnare il futuro ai nonni. Dove c’è scambio, c’è ascolto e dove c’è ascolto c’è volontà di avvicinarsi e di confrontarsi. Ecco perché, generalmente, gli adolescenti non perdono l’occasione di esserci a loro volta.
Nella fase dl ciclo di vita, sicuramente l’adolescenza è una delle fasi di transizione più sentite e rapide. Nel giro di qualche mese cambia il fisico e cambia la percezione delle cose, gli interessi, i gusti. Si cresce ma lo si fa alla velocità della luce e in maniera destabilizzante per chi osserva. Si alternano desiderio di individualità e di appartenenza che fanno crescere tra l’imitazione la differenziazione. E colmare il gap di due generazioni è davvero complesso.
Ma cercare di incuriosirli, di coinvolgerli, anche di responsabilizzarli, può essere davvero molto utile e può permettere di creare un ponte immaginario tra nipoti e nonni. Ponte mai in sicurezza, sempre un po' basculante, ma non per questo pericoloso.
Cari nonni, vi svelo un segreto: quel piccolo cucciolo che tenevate tra le braccia un decennio e qualcosa fa, è lo stesso che avete di fronte a voi adesso, ma è anche cambiato, per cui non potete pretendere di fare le stesse cose ed ottenere gli stessi risultati. Provate a cambiare e provate a farlo con loro! Sarà “strano” per tutti ma sarà anche bello!!!
Federica Giusti